Riparto da qui. Dall’idea della Storia come volano della conoscenza e dell’agire dell’uomo proponendo ai lettori i mondi che siamo. Le storie che hanno come filo conduttore le Rivoluzioni. Non solo quelle combattute con le armi ma quelle interiori, gli “Universo” che ci portiamo dentro e che ci spingono a cambiare, quelle che hanno alla base una vitalità spesso nascosta e soprattutto un’idea di rivoluzione che nasce dal basso e dunque popolare, libera dalle leggi e dai legami delle consuetudini. Così il mio narrare diviene il mio modo per descrivere quello che ci circonda e quello che ci agita. Parola dopo parola come fili invisibili che ci legano e ci portano lungo mulattiere invisibili della vita. Lungo inganni e certezze che la lettura ci sa mostrare. Porterò queste mie parole alla Feria del Libro de Antofagasta dove sono stato invitato, unico scrittore italiano. Mi confronterò con il mondo latinoamericano con la voglia di raccontare senza la necessità dell’autopromozione, con l’unica idea di porre al centro il racconto, le sue origine, le immagini e la memoria, i territori esplorati dell’umano e l'invenzione. Dunque, il potere assoluto della lettura come atto creativo della realtà.
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