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mercoledì 20 giugno 2018

Il vento prima del vento


Cominciai a scrivere questo romanzo in un caldo febbraio cubano. Era l’anno 2006 e il sole picchiava su Santiago de Cuba senza clemenza. Alle 14 il taxero mi scaricò nella piazza del Mercado Ferreiro. Senza un filo d’ombra, con il mio zaino, il mio Panama e gli occhiali da sole avrei dovuto cercare la residenza del mio amico Ermanno. Dopo molte peripezie trovai la casa particular e venni accolto con una spremuta d’arancio fredda. Fu lì che conobbi la dueňa, la padrona della casa, una donna alta e in là con gli anni che, senza nemmeno domandare il mio nome, mi chiese se avevo visitato l’Avana. Al mio diniego iniziò un lungo monologo fatto di sospiri e rimembranze che aveva un ritornello: “Era tanto bella prima” – accompagnato, naturalmente dalla mia domanda: “Prima di cosa?”
Lei, come se non avessi aperto bocca continuava: “Le macchine, le luci, il lusso, gli artisti, i dollari, gli uomini eleganti, la musica…prima l’Avana era il centro del mondo”.
Continuò raccontando che le domeniche suo padre la portava nei campi della zafra dove i contadini si drizzavano solo per salutare il padrone tornando poi, sguardo a terra, a chinarsi sulla canna da zucchero. Puntandomi il dito esclamò: “Ognuno sapeva quale era il suo posto prima! Non come oggi!” 
“Prima di che?”
“Ma di Castro e della rivoluzione!”
Me ne andai al mare senza commentare, ma nei miei occhi rimase impressa la scena dei contadini chini sulla terra e pensai che questo era stata la Revoluciόn…la possibilità per quegli uomini di non doversi chinare più davanti al padrone.
Così, con un’urgenza mai sperimentata prima iniziai a scrivere il “Vento prima del vento”.
Tornato a casa, dopo due mesi di giravolte, cominciai a studiare la storia dell’isola rebelde per accorgermi che i cubani erano avvezzi alle rivoluzioni e che un lungo filo rosso legava un secolo di storia a partire dal 1868 passando attraverso la cacciata degli spagnoli alla fine dell’800, transitando per gli anni ’30 per giungere al dicembre del 1958. La storia dell’isola è una galleria di personaggi rivoluzionari a partire da José Martì, Maceo, Mella, Tony Guiteras, per finire con i fratelli Castro, Cienfuegos e Guevara.
Avevo materiale sufficiente per creare una saga e mi vennero in soccorso i Gutierrez, coltivatori di tabacco, una delle famiglie più ricche dell’isola. A partire da Universo, ho raccontato le storie di cinque generazioni, passando attraverso Hadar, Salvador, Santiago e infine Yara. Storie di fantasia ma che hanno come sfondo la Storia unica dell’isola. E oggi, che la saga è arrivata alla fine, questi personaggi che hanno accompagnato i miei ultimi dodici anni di vita professionale mi mancheranno. Con le loro peripezie, il loro idealismo, l’essere sempre dalla stessa parte per difendere gli schiavi, le prostitute, i fuggiaschi e la verità. Per questo non finirò mai di ringraziarli: per aver alimentato il sogno di un mondo più giusto. Anche a costo della loro stessa vita.
Non mi resta che ringraziare i tanti amici che in modo gratuito e senza interesse hanno collaborato alla realizzazione di questo mio complesso lavoro. Un pensiero speciale per i compagni che mi hanno sospinto nei momenti di scoramento, quelli che, senza chiedere nulla in cambio, continuano a difendere e diffondere idee egualitarie, di giustizia e solidarietà. Un grazie particolare al mio amico Ermanno senza il quale non avrei potuto raccontare le meraviglie di un popolo speciale sempre in lotta per difendere la Revoluciόn.
A Paula per il suo aiuto e la sua pazienza. 
A te lettore che hai seguito questa avventura non rimane che salutarti alla cubana: hasta la victoria!

La sinossi 
Nel giro di pochi minuti, i telefoni di tutte le agenzie stampa del mondo cominciarono a squillare: il famoso pilota di Formula 1 Manuel Fangio era stato rapito da un commando rivoluzionario del Movimento 26 Luglio. Intorno a questo rapimento anomalo si snoda la storia di Yara Gutierrez, la bella ereditiera di una delle famiglie più ricche dell’isola, tra una lunga scia di sangue, la violenza della corruzione della mafia italoamericana, la ferocia della dittatura, le passioni, i tradimenti, le vendette e il vento della rivoluzione. Tra le luci sfavillanti de L’Havana della fine degli anni ’50, i chiaroscuri di un intricato gioco di maschere, un giallo storico che conclude la saga che ha raccontato un secolo e mezzo di rivoluzioni nell’isola dei Caraibi. Il “Vento prima del vento” è il quarto e ultimo episodio della saga dei Gutierrez e svela la forza del movimento castrista e le debolezze del regime del dittatore Batista che di lì a pochi mesi sarebbe caduto per mano dell’esercito rivoluzionario.


Il romanzo è disponibile anche su Amazon, Feltrinelli, IBS e Mondadori.

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