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domenica 13 aprile 2014

Antofagasta 2014 - IV Feria internacional del Libro






Leonardo Padura Fuentes nasce a l'Avana nel barrio di Mantilla e compie i suoi studi pre-universitari in quello di La Víbora. Si laurea alla facoltà di Letteratura Latino-americana e comincia la sua carriera giornalistica nel 1980 per la rivista letteraria El Caimán Barbudoe per il quotidiano Juventud Rebelde. Il suo primo romanzo, Fiebre de caballos, è una storia d’amore scritta tra il 1983 e il 1984. Risale proprio a questo periodo la nascita del tenente Mario Conde, personaggio che lo seguirà per tutti gli anni a venire e che gli regalerà un gran successo di pubblico. Il tenente Conde è disordinato, disincantato e spesso ubriaco, è un poliziotto che, secondo la definizione dello stesso Padura, avrebbe voluto fare lo scrittore. Leonardo Padura si racconta attraverso l’intervista del Filzic: “Qual è il processo della creazione del tuo personaggio?” 
LP:” Niente è mai uguale. Alcune volte pesco nella realtà, altre dalla Storia, altre ancora dalla mia immaginazione come nel caso di M.Conde che investiga e risolve misteri. Conde è un antipoliziotto frutto della fantasia. l’importante è che mantenga la sua verosimiglianza.I romanzi che hanno il tenente come protagonista hanno avuto un gran successo internazionale e sono stati tradotti in molte lingue, ottenendo molti premi. 
“Non credo sia un alter ego. In questi libri Mario Conde è i miei occhi, la forma in cui proietto il mio sguardo sulla realtà cubana.”, confessa. Attualmente Padura vive nel barrio di Mantilla, quello che l’ha visto nascere.
Filzic: Qual è la parte reale che cerchi nella tua opera e i valori che più cerchi di rivelare?
LP: La realtà è il fondamento della mia finzione. La realtà contemporanea, storica. Cerco le origini delle cose come delle utopie, dei problemi attuali e scopro che l’essere umano spesso è una vela esposto al vento violento Storia o del potere. 
Filzic: Rispetto al tuo ultimo romanzo “Herejes” cosa ti ha spinto a parlare del mondo ebraico di Cuba nel decade del 1940? 
LP: E’ solo una parte del romanzo che racconta anche della Amsterdam de Rembrandt e dei safarditi. Ho scelto la Cuba di quel periodo perché fu un periodo di gran libertà per i giudei radicati in Cuba e questo è un romanzo sulla libertà. Arduo come sempre. Molto esaustivo. Ho dovuto studiare religione, filosofia e costumi del popolo ebraico tornando inditro fino al 1640 e capire la tecnica pittorica di Rembrandt e la sua personalità.
Filzic : Qual è la tua sensazione nel vedere i tuoi romanzi tradotti in 10 lingue?
Lp: Significa che ho lavorato bene, no? 

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