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sabato 29 agosto 2015

Luna

A quei tempi Luna era poco più che una bambina che usciva dalla stanza quando lui andava a far visita alle altre ragazze e non l'aveva notata immediatamente, anzi, era quasi indifferente a quella presenza.
Finché quell’incendio aveva sparigliato ancora una volta le carte del destino lasciandole i segni più profondi delle ustioni.
Già un'epidemia, che aveva devastato la zona a cavallo del secolo, mietendo migliaia di vittime, senza rispetto per il colore e per il censo, si era portata via sua madre. A nulla erano valsi i decotti d'erbe, le fumigazioni medicinali, le cerimonie fatte di nascosto. La madre lavorava in un forno e in punto di morte affidò la bambina alla famiglia del suo datore di lavoro, pregandolo di assumerla a servizio. Avrebbe forse lavorato giorno e notte, ma almeno un tozzo di pane e un tetto erano assicurati.
L’uomo che la accolse in casa le cambiò il nome da Estrela in Luna e fu subito gentile. Ma la bambina era troppo piccola per capire che quelle gentilezze mascheravano un’indole depravata.
Dopo una settimana l’uomo decise di prenderla con la forza.Lei, senza capire, lasciò che la toccasse. In un momento il letto, la stanza, ogni cosa, iniziò a girare e tutto si fece più nero della notte: la luna scomparve e con lei il mondo intero.
La bambina provò a urlare ma si trovò la mano dell’uomo davanti alla bocca e il corpo sopra il suo. Non riuscì neanche a piangere dal dolore. Rimase immobile nel letto con le gambe imbrattate e il lenzuolo macchiato del suo sangue. Poi iniziò a pregare i santi yoruba. Invocò col pensiero Oddua, chiese il suo aiuto ma soprattutto di vendicarla.
Solo allora le lacrime velarono i suoi occhi e in quel momento per la prima volta nella sua vita ebbe la sensazione di vedere nell’ombra una figura. Era l’orisha, il santo, che scendeva dal cielo per aiutarla. I santi del pantheon yoruba esaudivano le sue preghiere.
(tratto da Luna Nuova - il secondo episodio della saga dei Gutierrez)

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