
Il primo ordine del Che è che
i suoi dottori si occupino dei feriti dell'esercito. Poi ordina che i soldati
consegnino le armi. Mentre gli uomini della colonna
8 festeggiano la vittoria intorno alla caserma sventolando un vessillo del 26
Luglio, il Che stila un minuzioso elenco dei materiali bellici catturati: due jeep, tre camion, un mortaio, una
mitragliatrice calibro 30, centotrentotto tra fucili e mitragliatori e novemila
cartucce. La lunga lista comprende diciotto paia
di scarpe, quattro macchine da scrivere e una sveglia. Più di cento fucili furono
consegnati alle forze della libertà. Il comandante della colonna 8 conosce il valore di ogni oggetto sottratto in
combattimento al nemico. In mano ai guerriglieri rimangono centoquarantuno
prigionieri. Alla fine degli scontri ci sono nuovi bombardamenti. Il Che denuncia la situazione alla Croce rossa: Selvaggi
mitragliamenti di cui è vittima la popolazione civile
della città di Fomento e dei villaggi circostanti, e che non perseguono alcun
obiettivo militare, hanno dato come risultato la morte di due bambini nella
città di Fomento e il ferimento di due civili nel villaggio di Las Arenas. Alla fine della battaglia il Che informa
delle seguenti promozioni al grado di capitano: Roberto Rodriguez (Vaquerito),
Orlando Pantoja e Oscar Fernàndez Mell a capitano medico. Comincia la spartizione
e distribuzione delle armi, una parte delle quali viene mandata a Caballete de
Casa per armare la riserva. La popolazione è
nelle strade. Le fotografie mostrano un
sorridente neocapitano Roberto Rodriguez seduto in una jeep appena requisita,
circondata da ribelli con un accenno di barba e da ragazze in ammirazione. Il
Vaquerito, un bel personaggio, con i suoi
ventitré anni, barba e capelli lunghi, un berretto che sembra ballargli
precariamente sulla testa, senza baffi, la
sua scarsa statura e l'aspetto da bambino perfido, coperto di cartucciere e
granate e in spalla un fucile che sembra più
grande di lui. Un uomo che, secondo le parole del Che, giocava con la morte. Le altre fotografie offrono invece l'immagine di un Che Guevara esausto attorniato dalle
milizie del 26 Luglio, emaciato, mentre cerca di distribuire giustizia in mezzo
alla vittoria: quanti fucili ci sono, chi si è guadagnato in combattimento il
diritto di cambiare il Garand con un M-l, chi
deve occuparsi delle imboscate sulle strade, come distribuire le munizioni tra i plotoni.
(Tratto da: Senza perdere la tenerezza di Paco Ignacio taibo II)
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