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lunedì 23 agosto 2021

Prensa Latina desde Roma: una "charla" su Julio Antonio Mella e Tina Modotti, Cuba e le sue Rivoluzioni

Roma, 23 ago (Prensa Latina) 'Muoio per la rivoluzione' è il titolo dell'ultimo romanzo dello scrittore italiano Roberto Fraschetti, ispirato alla vita dello studente cubano e leader comunista Julio Antonio Mella (1903- 1929). Questo è il quinto volume di Fraschetti dedicato a momenti e figure rilevanti della storia di Cuba dopo 'Tabaco' (2011), 'Luna Nuova' (2014), 'Il canto delle nuvole' (2017) e 'Il vento prima del vento (2018). Con una prosa piacevole e ben curata, l'autore ricrea in questa occasione l'atmosfera degli anni '20, periodo in cui Mella concentrò la sua attività politica da quando entrò all'Università dell'Avana nel 1921 per studiare Legge, Filosofia e Lettere fino al suo assassinio, avvenuto in Messico il 10 gennaio 1929. In quel periodo, finita la prima guerra mondiale, ci fu un'esplosione di cultura, voglia di vivere e anche di trasgressione che cambiò le carte in tavola, come fu per L'Avana e Città del Messico dove si trasferì Mella. Minacciato di morte dal dittatore Gerardo Machado, il giovane cubano arrivò nella capitale messicana nel febbraio 1926 e lì conobbe l'artista e combattente rivoluzionaria italiana Tina Modotti, con la quale condivise la trincea e l'amore di coppia, evidenzia nel libro. Nel dialogo con Prensa Latina, Fraschetti ha affermato che "il popolo cubano è rivoluzionario, grazie a persone straordinarie che meritano di essere raccontate e Julio Antonio Mella è uno di loro". Nella mia carriera di scrittore non poteva mancare questa figura importante nella storia di Cuba, fondatore del Partito Comunista e protagonista di azioni che ancora lo rendono un punto di riferimento per i giovani cubani, ha sottolineato. In tal senso, ha ricordato che ne 'Il canto alle nuvole' ha narrato la fase del rovesciamento della dittatura di Gerardo Machado negli anni Trenta, quindi non è stato difficile cogliere l'atmosfera di quegli anni, caratterizzati, tra l'altro , per un'esplosione di cultura e vitalità, principalmente all'Avana. Riferendosi al metodo usato come scrittore, ha sottolineato che quando inizia a pensare al testo, ha già definito il messaggio che vuole trasmettere, che tiene presente fino alla fine dell'opera. In questo caso, ha precisato, l'obiettivo era dimostrare le capacità di questa persona che io definisco un ciclone, un rivoluzionario completo, un pensatore ma anche un uomo d'azione. La sua vita non si è mai fermata e quindi, 'quando si entra in contatto con lui è come essere travolti dalla sua personalità'. Il giovane rivoluzionario cubano praticò il giornalismo nella rivista Alma Mater tra il 1922 e il 1923, anno in cui guidò la lotta per la riforma universitaria, fondò la Federazione degli studenti universitari, organizzò e diresse il Primo Congresso Nazionale degli Studenti e inaugurò l'Università Popolare José Marti. Nel 1924 creò la Lega anticlericale e la sezione cubana della Lega antimperialista delle Americhe, con Carlos Baliño, con il quale partecipò, tra l'altro, alla fondazione del Partito Comunista di Cuba nel 1925. Per gli impressionanti risultati della sua febbrile attività politica, lo storico leader della Rivoluzione, Fidel Castro, lo descrisse come il cubano che fece di più nel minor tempo.Date le difficoltà nel reperire una bibliografia in italiano su Mella, il libro ha intervallato capitoli della storia ricreata nel romanzo, con altri di testi biografici di autori come Adys Cupull e Froilán González, Paco Ignacio Taibo II, Elena Poniatowska e Christiane Barckhausen. Riguardo al rapporto con Tina Modotti, lo scrittore ha evidenziato che, a suo avviso, l'amore della coppia è nato perché entrambi sono arrivati ​​a Città del Messico con l'intento di difendere e lottare per principi e valori comuni. Riferendosi ai futuri progetti letterari riguardanti l'isola, Fraschetti ha affermato che Cuba è un work in progress che stimola sempre, con una storia in continua evoluzione che genera personaggi particolari disposti a sacrificarsi per un ideale. Come Julio Antonio Mella, ucciso da sicari al servizio di Machado la notte del 10 gennaio 1929 mentre passeggiava per una via centrale della capitale messicana in compagnia di Tina Modotti, alla quale affidò la frase con cui l'autore titolava la sua opera più recente: 'Muoio per la rivoluzione'. (mem / fgg)

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