Diverse settimane dopo lo
sbarco di Lersundi, un'artigiana cubana che scolpiva immagini sacre nel legno
decorate con smalti, ricevette una busta di dollari. La donna dopo aver contato
le banconote decise che la statua di Yemaya in ebano
dovesse essere alta un palmo, con il viso moro, vestita di bianco e azzurro e
il suo tipico mantello ricamato. Poi, secondo l’ordine ricevuto, portò la
statuetta alla chiesa di Regla, il giorno di Yemaya e
quindi si recò in un appartamento fuori città, non lontano dal quartiere Vedado per incontrare un babalawo, un sacerdote, e
gli commissionò l'incarico di sacrificare dieci vittime a Oddua. Che il babalawo le scegliesse a suo piacimento: capre,
maiali, galline, colombe. Poteva decidere per un'unica grande cerimonia oppure
suddividerla in più volte. L’artigiana spiegò che nella lettera che le era
stata recapitata le istruzioni erano chare. Si chiedeva di organizzare una
festa con lo scopo di ingraziarsi Oddua affinché
facilitasse un soddisfacente regolamento di conti. Si doveva inoltre
interrogare Obbatalà, Signore della Solitudine e Governatore dei
Misteri della Morte, con le sedici conchiglie.
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