Fare lo scrittore può
sembrare semplice e allettante, ma in realtà non è così. La vita dello
scrittore è piena di problematiche, frustrazioni e delusioni prima di
giungere alla tanto agognata pubblicazione. Questo vale soprattutto nel mondo
attuale, un universo che invece di sfruttare al meglio le nuove risorse le
trasforma in trappole. Abbiamo contattato Roberto Fraschetti, scrittore
romano classe ’62, autore di diversi libri, ma che nonostante non sia più un
semplice emergente si scontra con una realtà ancora dura e pungente.
Come e quando ha iniziato a scrivere?
Nel 2000 è cominciata la vera e propria carriera come
scrittore. Ho vinto un concorso, il bando prevedeva la pubblicazione di un
testo. Ho vinto con "Valle di Luna" un piccolo romanzo di un centinaio di
pagine.
Tuttavia, già dai tempi della scuola avevo questa passione: Ero uno dei pochi a scuola a non copiare ai temi e facevo parte del giornalino scolastico.
Tuttavia, già dai tempi della scuola avevo questa passione: Ero uno dei pochi a scuola a non copiare ai temi e facevo parte del giornalino scolastico.
Quando scrive si basa su storie vere/testimonianze o è tutto frutto della sua immaginazione?
Diciamo un po’ un mix. Io insisto molto su questo: La
narrativa è capacità di trasformare le persone in personaggi. Vedo la realtà in
prima persona, con i miei occhi, e poi la racconto. E parlo sempre di posti
lontani ma per parlare di noi, di Roma, dell’Italia. Con i miei libri voglio
dare un riscontro ai poveri, agli ultimi.
Parliamo un attimo di Luna Nuova,
il suo ultimo lavoro.
Fa parte di una saga di quattro libri che parlano delle
rivoluzioni cubane. I cubani sono un popolo per certi versi molto simile a noi
italiani e anche per questo ho cominciato a parlare di Cuba: per raccontare la
realtà italiana. “Luna Nuova” è il secondo volume di questa saga. Nello
specifico parla della scelta di uno degli uomini più ricchi dell’isola. Egli ha
davanti due donne: Una è ricca, l’altra una prostituta, l’ultima della scala
sociale. E qui troviamo uno dei temi ricorrenti nei miei libri, quello del
doppio, di una persona che si sostituisce a un’altra per attuare un
cambiamento, che è sempre positivo.
L’altro importante tema di questo libro è la vendetta. Tutto questo unito a tutte le caratteristiche dell’isola di Cuba, come il ruma, il tabacco…
L’altro importante tema di questo libro è la vendetta. Tutto questo unito a tutte le caratteristiche dell’isola di Cuba, come il ruma, il tabacco…
Invece circa “Nere di Dune –Storia in Libia ai tempi del fascismo”?
Questo è più che altro un libro di denuncia. Gli italiani
non vogliono fare i conti con un certo tipo di passato, come il fatto che siamo
stati tra i primi a usare il gas nervino contro le popolazioni civili o a
bombardarle con l’aeronautica militare o aver fondato campi di concentramento
in Libia. Questo libro va contro l’omertà del popolo italiano. “Omertà” una
parola che si collega sempre alle mafie, ma che in realtà è molto diffusa anche
in altri ambiti.
Come vive la sua realtà di scrittore italiano in Sud America?
La vivrei ancora meglio se potessi fare un po’ qui e un
po’ lì. Adesso il Sud America è in piena espansione culturale e mi piacerebbe
essere maggiormente lì, perché c’è un fermento che qui in Italia non c’è.
Sempre sul suo blog leggo che “segue e insegue da anni l’idea di un progetto di editoria sociale”. Che significa?
Il senso dell’editoria è garantirmi una distribuzione. Io
scrittore posso scrivere il libro e correggermelo, fare l’editing, ma non posso
garantirmi una distribuzione. A questo serve l’editore, ma se non me l’assicura
più finisce il suo ruolo. Allora se io ho una serie di amici disoccupati ci
mettiamo insieme e si va in giro a vendere il libro. Non ci guadagnerò per
vivere, ma è un modo alternativo per distribuire le mie idee e almeno non mi
faccio prendere in giro da una finta casa editrice
Un’ultima domanda: Progetti per il futuro?
Scrivere la saga sulle rivoluzioni cubane. Mi sto
documentando per il terzo libro, ambientato nel 1933. E sto cercando case
editrice vere per pubblicare “Luna Nuova”.
(da Wilditaly)

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