TODO CAMBIA ...

mercoledì 30 maggio 2018

Le verità sulle elezioni venezuelane del 20 maggio 2018


Ho girato queste immagini in collaborazione con il "Comitato Italia Venezuela Bolivariana". Quattro persone che hanno partecipato alle elezioni venezuelane del 20 maggio 2018 hanno accettato di raccontare la loro esperienza. Sono quattro italiani inviati a Caracas dall’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela di Roma, dopo che l'Onu si è rifiutato di inviare i propri osservatori. Suona strano il rifiuto di una struttura come l'Onu che dovrebbe essere super partes e che invece ubbidisce ai diktat degli Stati Uniti che fortemente osteggia la rivoluzione bolivariana del Venezuela. Non di meno è strana la metodologia usata dai media nazionali che hanno ripetuto come fosse una verità assoluta le affermazioni secondo cui le elezioni non sarebbero state sono regolari. Altrettanto strano è il fatto che tutto questo è stato raccontato senza citare le fonti. Rimane in sospeso la domanda: chi scrive le veline che vengono poi passate ai giornali? Perché le maggiori testate italiane non hanno inviati in loco e preferiscono invece usare il tasto copia/incolla?

Le parole degli inviati nel filmato contraddicono in toto le parole dei giornali che riporto di seguito:

Da Repubblica del 21 maggio 2018
Il partito al potere ha mobilitato i suoi militanti che vicino, e spesso davanti ai seggi, hanno richiesto il “Carnet de la Patria”, la tessera annonaria che garantisce gratis una serie di prodotti alimentari, come dimostrazione di fedeltà. Se voti bene, quindi Maduro, potrai ancora mangiare. A chi ne era sprovvisto l’hanno promessa. In cambio, ovviamente, di un voto. La pressione era sfacciata, violava una delle regole più elementari delle elezioni.

Da Il Fatto quotidiano del 20 maggio 2018
Molti venezuelani sono combattuti tra l’andare a votare o astenersi, proprio per la mancanza di trasparenza nel voto. Secondo quello che denuncia l’opposizione infatti, il voto non sarà segreto, visto che si voterà con il ‘carnet della patria’, una sorta di ‘carta di razionamento elettronica’ grazie alla quale si riceverà una borsa con generi alimentari solo se si vota per Maduro. 

Da il Giornale del 21 maggio 2018
Maduro ha minacciato i dipendenti pubblici che avrebbero perso il posto di lavoro se non andavano a votare e alle classi più umili la narco-dittatura ha detto che avrebbe tolto loro quel poco cibo gli distribuisce.

Nessun commento:

Posta un commento