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martedì 4 dicembre 2018

Cuba ... 4 dicembre 1958


Il 4 dicembre, prima di ritirarsi dal villaggio di Sitiales il nemico incendiò ventuno case di contadini con i cannoni dei carri armati, tentando poi di recuperare Mota e il suo plotone di avanguardia cade in una nostra imboscata (organizzata dal Vaquerito e da Zayas) con i seguente risultato: otto morti e tredici feriti gravi da parte dell'esercito. Quel combattimento fu l'ultimo atto dell'offensiva batistiana contro il territorio liberato dell'Escambray, e per festeggiarlo l'emittente della colonna 8 comincia a trasmettere, con Hiram Prats come operatore. La prima trasmissione è un collegamento con Radio Rebelde. C'è una fotografia del Che con la sua giacca di cuoio, seduto su uno sgabello davanti alla radiotrasmittente, all'interno di una capanna; guarda concentrato i comandi fumando un sigaro, gli auricolari incollati alle orecchie. Non ha un'espressione sicura, alle sue spalle il tecnico lo osserva, vestiti sporchi e carabattole alle pareti, batterie di automobile per terra. La fotografia è stata scattata da Tirso Martinez, un collaboratore del quotidiano clandestino Revolucion, che il Che tratta come un collega, prima di essere comandante io sono stato fotografo, e al quale dà una macchina fotografica da aggiustare, una macchina così distrutta che non potrà mai più funzionare e di cui il Che continuerà a chiedergli la restituzione infinite volte nel corso degli anni. E di Tirso, conosciuto come Caballo Loco per le sue dimostrazioni di coraggio di fronte alla polizia di Batista, sono diverse fotografie scattate all'inizio di dicembre, sessioni fotografiche che il Che interrompe quando arrivano gli attacchi di asma, forse per un eccesso di vanità o forse per non dare informazioni di troppo al nemico: non vuole che lo vedano con l'inalatore. Ci sono foto anche del cavallo Pajarito e del cane Miguelito, sdraiato sotto un'amaca mentre il Che lo sgrida: «Miguelito, cabron, non fai altro che mangiare e cagare. Non mi accompagni da nessuna parte, fannullone l», Alcuni giorni dopo comincia a trasmettere la stazione della colonna di Camilo e ha luogo la seguente Conversazione via radio tra i due capi ribelli: «Dimmi a che punto sono i movimenti del nemico da quelle parti e raccontami se c'è qualcosa di nuovo. A proposito, dimmi che tipo di mezzo corazzato è quello che avete preso, perché il messaggero che è stato lì mi ha detto che lo aveva visto ma non ha saputo dirmi di che tipo era», «Camilo, vedo che la cosa ti solletica, eh? È un carro armato straniero, che ha i contrassegni un po' bruciacchiati ma è molto bello, è di fabbricazione americana e credo che ci sarà molto utile. I tecnici ci stanno lavorando sopra perché ha qualche difettuccio. Non ci sono problemi adesso nelle nostre linee. Credo che si ritroveranno dei problemi nelle loro fra pochissimo tempo. Ti ho sentito dire a Fidel che andavi a prendere Santa Clara o che so io: non ti ci mettere perché quella è roba mia. Tu devi solo restare lì»
«Riguardo al problema di Santa Clara, ok, benissimo, faremo dei piani più avanti, per farlo insieme; voglio dividere quella gloria con te, dato che non sono ambizioso. Ti darò una piccola chance in quell'anello di ferro dato che manderemo all'attacco settemila fucilieri. Quei fucilieri non vedono l'ora di entrare in azione e in questi giorni hanno disarmato tutti i soldati delle centrali zuccheriere [...], è spaventoso quello che fanno i ragazzi per ottenere dei fucili.»
(tratto da: Senza perdere la tenerezza di P.I.Taibo II)

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