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lunedì 31 dicembre 2018

Il 1958 sta per finire. La dittatura di Batista anche


Il sole non è ancora sorto a Santa Clara. Nelle prime ore del mattino i giornali dell'Avana riportano un cablogramma dell'Associated Press in cui viene presentata la versione "ufficiale" dei fatti, ossia l'esatto contrario di quello che in realtà sta succedendo: «Le truppe governative appoggiate da carri armati e aviazione hanno schiacciato le forze ribelli in ritirata nei dintorni di Santa Clara e le hanno messe in fuga verso est fuori dalla provincia di Las Villas». Si combatte davanti al Gran Hotel, dove al decimo piano c'è una dozzina di cecchini, poliziotti, membri dell'odiato SIM, il Servicio de inteligencia militar, torturatori, che usano anche gli ospiti come scudo umano rifiutando di lasciarli uscire dall'albergo. Dal parco e dagli edifici di fronte si spara contro di loro. Alberto Pernandez guida un gruppo che va a incendiare il secondo piano con le molotov. I cecchini sono intrappolati nell'albergo, non hanno cibo e l'acqua è stata loro tagliata. Ma dall'alto hanno ferito molti civili e miliziani che attraversavano il parco e hanno ancora munizioni. La squadra del minore degli Acevedo, Enrique, partecipa a una "gara di rottura delle finestre" con i cecchini batistiani. Si combatte con lo squadrone 31. Le cannonate dei carri armati distruggono l'edificio della Canada Dry e diverse villette limitrofe da cui i ribelli sparano contro la caserma. Sempre più da vicino. A metà pomeriggio di quel 31 dicembre, il comando del Che riceve, attraverso la sua stazione radio, la notizia che Yaguajay si è arresa alle truppe di Camilo. Adesso quelle forze sono disponibili per l'assalto finale alla Leoncio Vidal. Alle dieci di sera Casillas Lumpuy si mette in comunicazione con Batista, gli dice che la città sta per cadere in mano ai ribelli e che ha urgente bisogno di rinforzi. Non ottiene dal dittatore neppure una falsa promessa. Durante la notte, dopo aver arringato soldati e ufficiali esigendo da loro una resistenza eroica, si traveste con un cappello di paglia e un vestito da civile e, dicendo che deve fare un'ispezione nella provincia, scappa dalla caserma con il capo delle operazioni, Fernandez Suero. 
Ormai ai batistiani restano solo tre sacche armate: il Gran Hotel, la caserma dello squadrone 31 e la Leoncio Vidal. Il Che sa che da un momento all'altro Fidel darà inizio all'offensiva finale su Santiago de Cuba e ha fretta di spazzar via quei tre punti di resistenza. Il 1958 sta per finire.
(Tratto da : Senza perdere la tenerezza di PIT II)

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