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martedì 30 ottobre 2018

Il bloqueo: storia di una nazione incapace di ammettere la sconfitta


Domani, nel palazzo di vetro di N.Y, si riuniranno i delegati dei 193 paesi per votare, ancora una volta, l'abolizione del BLOQUEO imposto arbitrariamente dagli Stati Uniti contro Cuba. Per chi, in questi ultimi 50 anni si fosse distratto, il BLOQUEO non è altro che l'embargo commerciale, economico e finanziario contro la nazione caraibica imposto dagli Stati Uniti d'America e che dura dai tempi della liberazione dell'isola dalla mafia e dal fascismo da parte dei ribelli fidelisti. Quello che più sconcerta è che il BLOQUEO viene posto in essere da un paese che continua, da 200 anni, a dichiararsi paladino delle libertà e che, da 200 anni continua a spargere morte e orrore in ogni parte del globo, piegando ai suoi desiderata tutti quei paesi che non piegano alla sua volontà. Il BLOQUEO contro Cuba è il più lungo nella storia dell'umanità, ed è la massima espressione di una politica crudele e inumana, priva di legalità e legittimità e progettata deliberatamente con lo scopo di causare la fame, la malattia e la disperazione nella popolazione cubana. Tra marzo 2017 ed aprile 2018 il blocco ha colpito negativamente l’economia cubana per oltre 4 miliardi di dollari. Si stima che durante gli ultimi sei decenni il blocco sia costato a Cuba circa 933678 milioni di dollari. Può concepirsi il danno, la sofferenza, ancor più, ad una popolazione attuale di undici milioni di persone che produce la perdita, solo l’anno scorso, di cifre così importanti?
Domani si tornerà a votare nel palazzo di vetro e, come accade ormai da anni, vincerà la mozione che chiede di abolire il BLOQUEO. Domani, come accade da anni, i (finti) garanti della pace nel mondo, faranno finta di non ascoltare il voto espresso da centinaia di paesi che fanno parte dell’ONU, rendendo di fatto inutile il palazzo, nato di vetro ma che è ormai diventato un palazzo di carta straccia.


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