Domani, nel palazzo di vetro di N.Y, si riuniranno i delegati dei 193 paesi
per votare, ancora una volta, l'abolizione del BLOQUEO imposto arbitrariamente
dagli Stati Uniti contro Cuba. Per chi, in questi ultimi 50 anni si fosse distratto, il BLOQUEO non è
altro che l'embargo commerciale, economico e finanziario contro la nazione
caraibica imposto dagli Stati Uniti d'America e che dura dai tempi della liberazione dell'isola dalla mafia e dal fascismo da parte dei ribelli fidelisti. Quello che più sconcerta è che il BLOQUEO viene posto
in essere da un paese che continua, da 200 anni, a dichiararsi paladino delle
libertà e che, da 200 anni continua a spargere morte e orrore in ogni parte del
globo, piegando ai suoi desiderata tutti quei paesi che non piegano alla sua
volontà. Il BLOQUEO contro Cuba è il più lungo nella storia dell'umanità, ed è
la massima espressione di una politica crudele e inumana, priva di legalità e
legittimità e progettata deliberatamente con lo scopo di causare la fame, la
malattia e la disperazione nella popolazione cubana. Tra marzo 2017 ed aprile 2018 il blocco ha colpito negativamente l’economia
cubana per oltre 4 miliardi di dollari. Si stima che durante gli ultimi sei
decenni il blocco sia costato a Cuba circa 933678 milioni di dollari. Può concepirsi il danno, la sofferenza, ancor più, ad una popolazione
attuale di undici milioni di persone che produce la perdita, solo l’anno
scorso, di cifre così importanti?
Domani si tornerà a votare nel palazzo di vetro e, come accade ormai da
anni, vincerà la mozione che chiede di abolire il BLOQUEO. Domani, come accade
da anni, i (finti) garanti della pace nel mondo, faranno finta di non ascoltare
il voto espresso da centinaia di paesi che fanno parte dell’ONU, rendendo di
fatto inutile il palazzo, nato di vetro ma che è ormai diventato un palazzo di
carta straccia.
Nessun commento:
Posta un commento