Per festeggiare la notte di Natale avanzò su Remedios
e Caibarién, sulla costa nord di Las Villas e a nordest di Santa Clara, due villaggi
distanti fra loro circa otto chilometri. L'operazione ebbe inizio a mezzogiorno
del 25 dicembre. Le due caserme dell'esercito, a cui si sommavano forze di
polizia e della marina, riunivano il doppio degli effettivi (circa
duecentocinquanta) presenti in quella di Fomento, dove era iniziata l'offensiva
di Las Villas. Il Che questa volta avrebbe avuto a disposizione solo una parte
della sua colonna, per di più senza l'appoggio del Direttorio. In compenso i
centoventi uomini dei quattro plotoni (quello di Alfonso Zayas, il plotone
suicida del Vaquerito, quello di Miguel Alvarez e quello di Rogelio Acevedo)
avevano il morale alle stelle, forgiati nei combattimenti urbani, e il nemico
era demoralizzato e sulla difensiva. I ribelli entrarono direttamente nel
villaggio di Remedios, sparando contro il municipio e la caserma. Il primo
punto a cedere fu l'edificio della Giunta elettorale, dove le forze del plotone
suicida attaccarono un gruppo di guardie che si arrese senza opporre troppa
resistenza. Ci furono scontri intorno al
posto di polizia e alla caserma, dove si trovavano duecento soldati. A
battaglia iniziata un nuovo plotone si unì ai combattenti: quello del capitano
Alberto Fernandez, Pachungo, formato da quarantacinque reclute di Caballete de
Casa, armate a Placetas con i fucili appena catturati all'esercito.
(Tratto da : Senza perdere la tenerezza di PIT II)
(Tratto da : Senza perdere la tenerezza di PIT II)

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