Ne sono sempre stato sicuro: la storia della Revoluciòn andava raccontata.
E con essa il gioco di maschere, gli odi, le rivalse, il potere, le
sopraffazione a danno dei molti per il previlegio di pochi. La Revoluciòn
andava raccontata per non dimenticare le gesta di quegli uomini. Di sicuro per
ricordare le vicende di un popolo indomito che avevano attraversato un secolo. Vale
la pena servirsene per rimettere le cose al loro posto e ridare dignità a
quella parte di mondo che combatte in silenzio, che soffre, con la sola
compagnia della speranza di una vita differente. Ne sono sempre stato convinto:
la Revoluciòn è stata un vento capace di alimentare questa speranza. E loro, i ribelli
con le divise verde–oliva, erano stati gli aliti di questo vento, capace di
accendere le speranze per una moltitudine di persone. Ne sono sempre stato
sicuro: la Revoluciòn ha insegnato qualcosa a ognuno di noi: che tutti insieme
possiamo cambiare le cose, iniziando dal basso, ognuno con la propria spinta,
abbracciando la lotta del compagno che cammina al nostro fianco. Guardare indietro
per immaginare il futuro e inventare nuove rivoluzioni”.
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