Dopo tre giorni di tentativi gli
Yanquis tornarono a casa con la coda tra le gambe. Molteplici i motivi della
disfatta non ultimo la fierezza del popolo cubano e la lungimiranza tattica del
jefe Castro. Quello che però viene spesso ignorato è che tra marzo e aprile
1962 si tenne il processo contro i mercenari di Girón, che furono condannati
alla perdita della cittadinanza cubana e al risarcimento di 62 milioni di pesos
per il danno materiale causato a Cuba. L’importo non pagato si sarebbe
trasformato in 30 anni di carcere con il lavoro fisico obbligatorio per tutti
loro come risarcimento. Ma il governo cubano indicò anche una diversa
possibilità dichiarandosi disposto a scambiare i prigionieri degli Stati Uniti
in cambio del rilascio di un uguale numero di patrioti spagnoli, nicaraguensi,
guatemaltechi e portoricani imprigionati per reati politici, per aver combattuto
il fascismo, il razzismo, il colonialismo, la tirannia e l'imperialismo nei
loro rispettivi paesi. Non ci fu risposta a quella alternativa a
dimostrazione di quanto interessi agli americani la vita di chi combatte con la
divisa a Stelle e Strisce.
Alla fine, il governo Cubano accettò di scambiare i
prigionieri con una quantità di cibo e medicine per bambini, il cui valore era
uguale al totale del risarcimento richiesto.
Fu questa la prima volta nella storia di un indennizzo
pagato dagli Stati Uniti.
(fonte RadioEnciclopedia)
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